Donna e vincente
Donna e vincente sembra un titolo di un brutto film degli anni ’80. O solo una brutta traduzione, come tipicamente accede nelle locandine dei film di quell’epoca. Un po’ come A League Of Their Own, conosciuto in Italia con il titolo Ragazze Vincenti. In questo caso specifico è Geena Davis a reggere la storia e interpretare il ruolo come donna e vincente.
Tra i diversi “ruoli” che mi trovo a ricoprire c’è anche quello di papà di una ragazzina oggi di 8 anni, una bambina piena di talento, ingegno, intelligenza e con una grandissima empatia. Non sono solo fortunatamente, e voglio interpretare al meglio questo ruolo sapendo di non essere perfetto, e con la decisione di essere migliore domani nel contribuire e dare a mia figlia gli strumenti per divenire donna e vincente.
Avrei potuto mettere solo vincente? E che significa vincente?
Ti lascio anzitutto con la promessa di entrare nel dettaglio, e per sintesi dirò che vincente è chi riesce ad autodeterminare e a raggiungere i propri obiettivi di vita.
Successo/insuccesso di genere
Allora perché specificare donna? Se avessi avuto un figlio forse non avrei scritto questo post? Ho fatto una scoperta e credo giusto condividerla perché può essere utile a tutti, maschi e femmine e a tutt* quell* che ci sta nel mezzo (ammesso machi e femmine siano gli ipotetici estremi di una linea).
Spero che questo sia utile anche per te, magari hai una figlia, oppure sei donna e questo post potrebbe aiutarti a comprendere alcune dinamiche. Insomma per me questa cosa è utile da sapere.
Le nostre scelte sono influenzate da giudizi, pregiudizi e percezioni deformate (sic, o se preferisci stacce). E sono così radicate sulla differenza di genere da portare a sentenziare come i soggetti di sesso maschile siano migliori programmatori rispetto ai colleghi di sesso femminile in quanto questi ultimi sono più inclini ai “sentimenti e l’estetica che verso le idee“.
Queste dichiarazioni furono inserite in una bella mail aziendale con lo scopo di mettere in chiaro il perché le donne non ricoprissero ruoli di potere nell’industria tecnologica. Era il 2017 e la mail era di un ingegnere di Google. È una questione di geni. non puoi essere donna e vincente…
E invece i geni non contano, anzi. Una ricerca della psicologa Fine (2011) parte già da un presupposto interessante: noi esseri umani quando cerchiamo di spiegare il comportamento degli altri ci orientiamo su definizioni di tratti di personalità che di partenza sono stereotipati in “maschili” e/o “femminili”, piuttosto che sul contesto, ovvero quale sia la risposta che il soggetto da a quella situazione.
Credi
Per essere donna e vincente è necessario lavorare sull’idea che tu hai di te stessa e sulla paura che quelle idee siano fondate.
Secondo uno studio dell’American Management Association sulle imprenditrici ha rivelato come le donne con maggiore propensione al rischio e all’azione siano anche quelle che godono di un maggior appoggio dalla famiglia, a prescindere dai risultati.
Ed è qui che “noi” genitori giochiamo un ruolo fondamentale.
Le donne sono state – e forse lo sono ancora- meno educate a sbagliare. Una ricerca su un campione di madri con bambini di età inferiore agli 11 mesi, ha dimostrato che le madri delle bambine si aspettano da loro un fallimento, sulla capacità di iniziare a camminare. Anche in presenza di una probabilità di successo del 100%! Il 100%!!!
Il modo in cui un genitore reagisce all’errore può incidere significativamente sulla capacità del figlio di avere successo nella vita.
Gli uomini in età adulti saranno più abituati a considerare il fallimento com un incidente di percorso. Le donne, fina da piccole, sono spinte ad essere impeccabili e aspirare alla perfezione. Ovviamente questa propensione porta le donne a tenere in maggiore considerazione l’errore, prima ancora di provare.
La tua responsabilità è pensare in modo nuovo all’errore. Pensare in modo nuovo alle aspettative.
Io credo che ciascuno di noi ha delle potenzialità enormi, e che troppo spesso sprechiamo i nostri talenti per compiacere gli altri.
Ti dico una cosa, la vita è troppo breve per vivere quella di qualcun altro!